Il candidato governatore del centrosinistra, Vincenzo De Luca, e la sua coalizione, non mancano occasione per ripetere che la Campania perderà, per la sua incapacità di spesa, una quota sostanziosa – circa 3 mld – di risorse europee.
“E’ una boutade da campagna elettorale – assicura Luciano Schifone, presidente del Tavolo Regionale del Partenariato Economico e Sociale e consigliere regionale uscente e ricandidato di Fratelli d’Italia-An – che la sinistra – non avendo altri argomenti validi e proposte concrete da avanzare, per lo sviluppo della Campania, continua a ripetere quotidianamente come un mantra, fingendo di non accorgersi – a differenza dei nostri corregionali che, invece, mostrano di essersene resi conto benissimo – che la realtà è tutt’altra. Del resto, non è da oggi che la saggezza popolare ripete che “non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere e peggior sordo di chi non vuol sentire”.”
E quale sarebbe questa realtà di cui la sinistra finge di non accorgersi?
“Innanzitutto che la Campania del 2015, non è più quella regione canaglia, piena di debiti ed incapace di spendere che il centrodestra ha ereditato, mettendo piede a palazzo Santa Lucia, nell’ormai remoto 2010, ma una regione che la stessa Commissione europea – attraverso la commissaria rumena alle politiche regionali, Corina Cretu – indica come esempio alle altre aree in ritardo di sviluppo e non solo a quelle italiane. Tant’è che, per la prima volta, l’ha individuata quale Regione pilota, per il modo innovativo ed in grado di spingere lo sviluppo, con cui ha saputo risolvere i problemi che le si sono presentati di volta in volta. E questo, pur senza aggiungere che se nel 2010 – quando, cioè, erano già trascorsi i primi tre anni della programmazione 2007/13 – il suo livello di spesa delle risorse europee era fermo al 4%, mentre, con i 2mld e 551mln spesi a fine dicembre 2014 (ultimo dato ufficiale), è prima per spesa certificata in valore assoluto, per target di certificazione della spesa e per certificazione della spesa fra le regioni della convergenza nel biennio 2013-14 e seconda per spesa certificata in valore percentuale. Il che ha consentito l’apertura sul territorio regionale di mille cantieri per la realizzazione di altrettanti interventi, con conseguente creazione di 11mila nuove opportunità di lavoro nell’edilizia e significherà la conclusione nella prossima legislatura dei 19 Grandi Progetti avviati con consequenziale consolidamento della ripresa.”
Che ruolo ha giocato in questo exploit il partenariato?
“Come ha riconosciuto lo stesso presidente Caldoro, decisamente importante. Ci siamo presi carico di una serie di criticità (vedi, tanto per fare un solo, ma significativo, esempio: la nettizzazione del patto di stabilità) e le abbiamo portate avanti con determinazione, fino alla soluzione; abbiamo creato momenti di confronto serrato, con le parti sociali consentendo, così, un approccio metodologico nuovo su questioni rilevanti ed, inoltre, in prospettiva futura, abbiamo messo nero su bianco un nuovo regolamento per l’evoluzione ed il funzionamento del tavolo, per rafforzarlo e renderlo ancora più proposito ed efficace relativamente ai temi della programmazione comunitaria, nazionale e regionale 2014-2020.”
Intanto, però, l’ex governatore Antonio Bassolino, in una lettera alla stampa ha scritto che Caldoro “non dice la verità”
“Già, ma si è guardato bene dal dire su cosa, Caldoro non direbbe la verità. Non sulla fallimentare eredità lasciatagli in dote proprio da lui e dal centrosinistra, nel 2010: sanità e trasporti allo sfascio, eppure onerosissimi e, per conseguenza, indebitati fino al collo; risorse europee utilizzate, fino a quel momento. col contagocce e, per altro, malissimo; montagne altissime di rifiuti ad ogni angolo di strada; disoccupazione al massimo ed occupazione al minimo e via di questo passo. No, di questo Bassolino, forse perché consapevole dei danni da lui prodotti, ha preferito tacere. E si è guardato bene anche dal dire che non corrisponda a verità il fatto che le difficoltà nel trasporto pubblico locale, dipendano dai tagli orizzontali effettuati dal Governo nei trasferimenti alle regioni. Perché sa bene che anche questo è vero. Come, del resto, lo sanno da tempo anche i nostri corregionali”.
Ma, allora, su cosa mentirebbe Caldoro?
“Boh! Bisognerebbe chiederlo a Bassolino. Forse, la conclusione della lettera gli è rimasta nella memoria del pc. Personalmente, ritengo che Caldoro ha soltanto detto “pane al pane e vino al vino”, sottolineando, inoltre, che se molto è stato fatto (risanamento dei bilanci della sanità, dei trasporti e, quindi, dei conti pubblici; rilanciata la spesa dei fondi europei e della credibilità della regione; rimesso in moto il mercato del lavoro e dell’occupazione, ecc.) molto c’è ancora da fare. E Fratelli d’Italia-An ed centrodestra, insieme a Caldoro, ricominceranno già dal 2 giugno a lavorare, per consolidare la ripresa e la crescita della Campania”.